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Patriziato di Gerra Gambarogno : ASSEMBLEA PATRIZIALE 2024

Patriziato di Gerra Gambarogno Piazza On. Giuseppe Galli 1 6576 Gerra Gambarogno CONVOCAZIONE ASSEMBLEA PATRIZIALE 2024 Care concittadine e cari concittadini patrizi, l’Assemblea patriziale, in conformità alla Legge patriziale (LOP) art. 71 e 72 e al Regolamento patriziale, è convocata a Gerra Gambarogno venerdì 26 aprile 2024, alle ore 17.30 nella sala assemblee dell’ex palazzo comunale

domenica 12 aprile 2009

"Sottovalutato in Svizzera il rischio di terremoti"

E se succedesse da noi ,pompieri protezione civile e quant'altro saremo pronti?
"Sottovalutato in Svizzera il rischio di terremoto
Dal 3 all'8 settembre 2006 si svolgerà a Ginevra la prima conferenza congiunta di ingegneri sismici e sismologi. All'evento parteciperanno più di 1100 esperti provenienti da circa 70 Paesi. Obiettivo della conferenza è lo scambio d'informazioni tra ricercatori, ingegneri e rappresentanti delle amministrazioni. Una cosa è certa: l'applicazione pratica delle conoscenze scientifiche nella prevenzione dei sismi è ancora insufficiente.
Olivier Lateltin, divisione Prevenzione dei pericoli, UFAM
Signor Lateltin, la maggior parte degli svizzeri non ha mai vissuto un terremoto di forte magnitudo. Ci si chiede quindi: la prevenzione dei sismi è davvero necessaria in Svizzera?
Olivier Lateltin: In confronto a Paesi come la Turchia, l'Italia o la Grecia, il rischio di terremoti in Svizzera è relativamente ridotto. È però senz'altro possibile che si verifichino forti sismi di magnitudo 6 o anche più, come quelli che colpirono Basilea nel 1356 e il Vallese nel 1855. La Svizzera è un Paese densamente popolato ed edificato; per molti edifici non è stata prestata sufficiente attenzione alla sicurezza sismica. Fino al 1989, le norme edilizie non contenevano disposizioni in materia e dato che la maggior parte degli edifici in Svizzera è stata edificata prima, dobbiamo presumere che, in caso di terremoto, la sicurezza della popolazione non sarebbe garantita. Allo stato attuale, i potenziali danni sarebbero pertanto molto ingenti.
Chi è responsabile in Svizzera per la sicurezza sismica degli edifici?
I Cantoni sono competenti per gli edifici pubblici, che rappresentano però solo il 3-5 per cento dell'intero patrimonio edilizio. Ad eccezione del Vallese, nessun altro Cantone sottopone gli edifici privati e commerciali a controlli sistematici. Vi sono poi notevoli differenze da un Cantone all'altro: pionieri in questo settore sono stati i Cantoni Argovia, Zurigo, Basilea e Vallese, che già da qualche anno allestiscono inventari relativi alla sicurezza sismica degli edifici pubblici. I Cantoni attualmente attivi nella prevenzione dei sismi sono circa dodici: oltre alla compilazione dell'inventario degli edifici esistenti hanno attuato specifiche prescrizioni in materia di sicurezza sismica.
E la Confederazione cosa fa?
Nel dicembre del 2000 il Consiglio federale ha varato un programma di misure valido fino al 2008. Tra l'altro ha istituito un Centro di coordinamento per la prevenzione dei sismi, presso l'UFAM. Sono stati inoltre avviati alcuni progetti concreti: abbiamo per esempio iniziato a inventariare gli edifici di proprietà della Confederazione e i beni culturali, controllandone la sicurezza sismica. Quanto ai nuovi edifici della Confederazione, s'impone ora l'osservanza delle prescrizioni antisismiche previste nelle norme edilizie SIA. Stiamo inoltre lavorando a strategie d'intervento per affrontare un eventuale terremoto di forte magnitudo.
In cosa consiste concretamente questo lavoro d'inventariazione degli edifici della Confederazione?
Il patrimonio edilizio della Confederazione si compone di circa 15'000 edifici, cui vanno aggiunti ponti e altri impianti. Dato che è impossibile controllarli tutti, in una prima fase ci limitiamo a una valutazione di massima. L'accertamento è fatto su tutto il territorio. Gli edifici vengono suddivisi in tre categorie: quelli che non richiedono interventi di risanamento, i casi dubbi e le costruzioni palesemente poco solide, per le quali si rendono necessarie ulteriori verifiche. Appartiene a questa categoria circa il 40 per cento degli edifici della Confederazione. Da un esame più attento di questi edifici è finora emerso che circa il 10 per cento non è a prova di terremoto e dovrà pertanto essere risanato nel corso dei prossimi 30 anni.
Tra gli edifici inventariati vi è anche Palazzo federale a Berna, attualmente sottoposto a lavori di risanamento. È previsto un rafforzamento della sicurezza sismica?
Il risanamento globale di Palazzo federale è per noi l'occasione ideale per migliorare la sicurezza sismica dell'edificio. La vecchia, spessa opera muraria resisterebbe sicuramente a un terremoto, ma è necessario consolidare alcuni punti di congiunzione tra le flessibili solette in legno, flessibili, e le pareti.
Che conseguenze avrebbe un terremoto di forte magnitudo a Berna?
L'eventualità che a Berna si verifichi un forte sisma di magnitudo 6 è piuttosto remota, dato che la città non si trova in una zona ad elevato rischio sismico come il Vallese o la valle del Reno. Un episodio grave potrebbe ad ogni modo verificarsi anche qui e in tal caso si dovrebbero mettere in conto danni ai ponti, strade bloccate e problemi alle linee telefoniche. Alcuni quartieri potrebbero rimanere senza acqua e gas. Fortunatamente nel centro di Berna ci sono molte costruzioni vecchie, con fondamenta e mura solide, che resisterebbero a un eventuale terremoto. Diversa invece la situazione per gli edifici costruiti tra il 1960 e il 1980, per i quali non si è prestata attenzione alla sicurezza sismica. Questi edifici rischierebbero di crollare.
Quali misure scatterebbero da parte delle autorità?
Attualmente la Confederazione non è competente in materia di sicurezza della popolazione in caso di terremoto: mancano, infatti, le basi legali. I piani d'intervento per i casi d'emergenza sono di competenza dei Cantoni e dei Comuni. Le autorità e i servizi di salvataggio sono, in genere, impreparati ad affrontare un sisma di grave entità.
Dove si segnalano lacune? Si tratta di mancanza di consapevolezza?
Gli esperti sono ben informati: per quanto ci riguarda, noi distribuiamo carte con le caratteristiche geotecniche del terreno edificato e promemoria per gli architetti e gli ingegneri; organizziamo inoltre conferenze, come la conferenza di sismologia che si terrà a Ginevra dal 3 all'8 settembre 2006.
Qual è l'obiettivo di questa conferenza?
È la prima volta che sismologi - specialisti che studiano i terremoti dal punto di vista scientifico - e ingegneri s'incontrano nel quadro di una conferenza congiunta. Si tratta in primo luogo di scambiare informazioni. Qual è lo stato attuale della ricerca sismica? Come mettere in pratica, in Europa, le conoscenze teoriche acquisite? Negli ultimi anni sia i ricercatori sia gli ingegneri hanno fatto innumerevoli scoperte ed elaborato nuove normative. Sono ormai 30 anni che sappiamo come andrebbe impostata una prevenzione sismica altamente efficace, ma siamo in ritardo nel concretizzarla.
Non si dovrebbe informare meglio anche la popolazione?
In effetti, per molto tempo le campagne di sensibilizzazione svolte dalle autorità sull'argomento terremoti e prevenzione sono state del tutto inadeguate. A differenza dei pericoli naturali, come valanghe e piene, i rischi legati ai fenomeni sismici sono un argomento poco sentito tra la gente. Per informare meglio l'opinione pubblica, presenteremo un simulatore di terremoti alla fiera di Martigny a fine settembre 2006. I visitatori potranno sperimentare di persona la violenza di una forte scossa sismica e partecipare a dei test. Successivamente, il simulatore verrà presentato anche in altre località svizzere. Queste manifestazioni saranno l'occasione per informare la gente sul lavoro di prevenzione sismica e per dare utili consigli su come comportarsi in caso di terremoto.
L'intervista è stata condotta da Sabine Neuenschwander

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